Rieccoci sul fiume Astico, in provincia di Vicenza:
Questa volta però non siamo nella già famosa “Pria” bensì da sua "cugina" molto meno conosciuta, a soli 2km di distanza dalle pozze di Arsiero: la Centrale idroelettrica di Cogollo del Cengio. È a tutti gli effetti un nuovo sito di immersione, non ancora esplorato fino ad oggi.
Questo tratto di fiume scende dalla Pria e arriva alla Centrale Idroelettrica, da qui continua per circa 1.5km fino ad incontrare uno sbarramento del flusso dato dalla presenza della Diga di Meda.
Non è semplice arrivare al punto di ingresso in quanto la via d’entrata è un po’ nascosta, via Bojadori è l’ingresso giusto. Scendete per il tratto di strada, all’unico bivio che trovate tenete la destra e seguite la strada sterrata fino ad arrivare alla Centrale Idroelettrica, parcheggiate l’auto, aprite il bagagliaio e portate l’attrezzatura nella spiaggetta in sassi che trovate attraversando 10mt di boscaglia. Una volta vestiti attraversate il bassissimo fiume a piedi per raggiungere l’altra spiaggetta in sassi che trovate alla vostra sinistra, spiaggetta che coincide con il punto di ingresso…
Ora immergetevi ed ammirate.
Per facilità dividiamo il lungo tratto di fiume in 3 Zone.
La Zona 1 (circa 250mt) è proprio quella che avete raggiunto attraversando il basso fiume, potete immergervi in favore di corrente o controcorrente.
Se vi immergete controcorrente, ovviamente, dovete farvi trasportare in superficie a GAV gonfio, raggiungete la prima curva verso Sx, giratevi di 180° e giù, in acqua ritornando al punto di partenza. La profondità massima è di 6,5mt ma potete essere affascinati dalle rocce che dal fondo si ergono anche oltre la superficie, ampi sali e scendi possono portarvi vicino alla superficie, dove potete godervi la corrente, o in profondità dove, se avete fortuna, si possono trovare dei teschi di camoscio che abitano quei boschi a strapiombo. Attenti alla corrente, in alcuni punti, la pinneggiata diventa inefficace e dovrete usare le mani per aggrapparvi alle rocce e superare i punti ad alto flusso di acqua…è meraviglioso.
La Zona 2 (circa 300mt) parte dalla prima curvatura verso Sx fino all’altra curva verso Dx, se volete vedere questa zona è consigliabile munirsi di un mezzo di trasporto come una canoa, in modo da “parcheggiarla” già nei pressi del sito, se ve la fate tutta a nuoto è una faticaccia inutile. Non diciamo molto riguardo alla Zona 2 in quanto è simile, a livello di caratteristiche, alla precedente ma non così bella… tanto fango, il sole non a favore e poco da vedere.
Passiamo alle Zone 3-4 sicuramente le più interessanti, qui è d'obbligo ad arrivare con un mezzo (come la canoa), parcheggiatela sul ramo sporgente che trovate dopo la curva a Dx e partite da lì. Scendete fino a 8,5mt di profondità e godetevi il meraviglioso canyon che questo tratto vi offre. Rocce che salgono in verticale, restringimenti delle sponde, una grotta completamente buia sulla parete Sx, alveo molto irregolare che vi porta anche fino a più di 14mt di profondità.
Curvate nuovamente verso Dx e continuate il percorso, il letto del fiume sembra quasi disegnare per noi subacquei un percorso…lui non mente, seguitelo e se vi capita giratevi a pancia in su per vedere il riflesso degli alberi che costeggiano il canyon per tutta la sua lunghezza.
Ecco a voi la "cugina" meno famosa della Pria 😊
Ricordatevi, prima di organizzare l’immersione, di tener conto del livello idrometrico del fiume (sul web, Astico-Pedescala)…in caso non fosse possibile semplicemente rinunciate, sarà per la prossima.
Un saluto, buone immersioni.
Francesco e Marco, gli amici di Gian Franco
Il mio personale ringraziamento va a Francesco e Marco per la volontà e la passione che hanno messo in questa esplorazione, hanno reso pubblico questo tratto del fiume Astico raccontandoci e documentando questa loro bellissima esperienza.
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